Muraro G. (2011).

Centocinquant’anni di sanità pubblica in Italia: un’analisi economica. Politiche sanitarie, Vol. 12, N. 4, pp. 153-164.

 

Abstract:

La nota offre un excursus sull’evoluzione della sanità pubblica italiana e segnala i problemi oggi aperti. Nei primi decenni di storia unitaria, la sanità pubblica si limita all’igiene ambientale, alle malattie contagiose e all’assistenza agli indigenti. Nel 1907 si generalizza il ricovero ospedaliero d’urgenza. Nel ventennio fascista si assicura assistenza alla maternità e all’infanzia e si diffonde il sistema mutualistico che nel 1942-43, con l’istituzione di Enpas e Inam, arriva a coprire tutti i lavoratori dipendenti e i loro familiari, ossia circa il 35% della popolazione. Nel primo trentennio repubblicano il sistema mutualistico si estende al 95% della popolazione, sia pure con coperture differenziate tra le molte mutue, fino all’istituzione nel 1978 del Servizio sanitario nazionale (Ssn). Il passaggio rappresenta una maturazione più che una rivoluzione del servizio, ma comporta una nuova organizzazione territoriale e politica. Inizia una fase di forte crescita della spesa sanitaria pubblica, cui si reagisce con il d.lgs. 502/1992, che estromette i Comuni dalla gestione e crea le Aziende sanitarie locali, gestite da un direttore generale di nomina regionale. Diminuisce transitoriamente l’incidenza sul Pil della spesa sanitaria pubblica e di quella totale; ma il cammino ascendente riprende presto e dimostra che continuano ad operare forti fattori di crescita anche dopo la piena copertura pubblica. Nel 2010 l’incidenza sul Pil della spesa sanitaria totale arriva al 9,6%, ma il dato non appare troppo elevato in relazione al reddito pro capite. Anzi, il confronto internazionale conferma che il Ssn è il modello organizzativo che comporta una minore spesa complessiva. È con questa consapevolezza che bisogna affrontare i problemi aperti, che riguardano il long-term care, la previdenza sanitaria integrativa, la compartecipazione del paziente alla spesa, il federalismo sanitario e la libera professione intramuraria.