Bonissoni, A., Catapano V., Greco L., Pugliese A. (2022).

Perché e come ricapitalizzare le PMI italiane dopo il Covid-19?. IL RISPARMIO, Volume 65, pp. 7-29.

Abstract:

La crisi connessa alla diffusione del COVID-19 ha comportato una significativa espansione dell’indebitamento bancario delle PMI italiane, in parte favorita dall’espansione delle garanzie statali. Se la tempestività e l’ampiezza dell’intervento hanno consentito di limitare gli effetti economici immediati della pandemia, è opportuno sottolineare il rischio concreto che l’eccessivo indebitamento delle imprese possa rappresentare un ostacolo significativo al rilancio economico dell’Italia. In questo articolo, proponiamo un intervento di sistema non convenzionale che, attraverso un’innovativa gestione dell’attuale congiuntura, avrebbe i seguenti benefici: a) salvaguardare il sistema produttivo italiano, favorendo un approccio industriale, anziché meramente finanziario, al problema; b) irrobustire e strutturare il mercato del capitale di rischio delle PMI nel nostro Paese e conseguire il riequilibrio strutturale del rapporto tra capitale di rischio e debito delle imprese italiane; c) ridurre il rischio derivante da una crisi dell’economia reale che si potrebbe ripercuotere sul sistema finanziario e sulla finanza pubblica. La costituzione di un fondo nazionale di fondi territoriali e settoriali, coordinata dallo Stato e realizzata con l’intervento di operatori istituzionali e di mercato, consente di intervenire attivamente nella gestione delle aziende in crisi attraverso la tecnica del dip financing. In particolare, lo schema proposto permette di: a) convertire i crediti bancari (con o senza garanzie statali) verso le imprese in difficoltà in capitale di rischio o altri strumenti finanziari subordinati; b) sostenere con ulteriori capitali e competenze manageriali i necessari processi di riconversione delle imprese aderenti alla procedura di ricapitalizzazione e ristrutturazione.